2012/10/28

Eventi 2012




Fiera di Stoccarda
8a  Mostra Concorso Città di Verona
Ex Arsenale Austriaco
2 - 10 Giugno 2012

Mostra Concorso Città di Lonigo
2 - 4 Marzo 2012

Mostra di Modellismo Navale e delle Attrezzature
Castellammare del Golfo
10 Dicembre 2011 - 8 Gennaio 2012

Link utili a Siti e Musei

NEGOZI ONLINE MATERIALI & LIBRI

NEGOZI
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SITI & BLOGGER

ITALIA
- Sito interessantre di Cultura Navale
http://www.culturanavale.it/documentazione.php?id=35
- Sito di un modellista  che costruisce e ristruttura Gozzi e non solo.
http://www.storiedibarche.it/
- Sito di Giorgio Flenghi
http://www.modellismodarsenale.com/Index.htm
- Modellismo Radiocomantato Pescatori
-mistique-sciabecco-francese.html
-Trieste Museo Civico del Mare
http://www.retecivica.trieste.it/triestecultura/new//musei_scientifici/mare/default.asp
- Le Navi in Bottiglia di Francesco De Paolihttp://www.naviinbottiglia.net
- Il sito di Arturo Pane
http://www.sogniinminiatura.it/
- Ritrovamento Corazzata Roma
http://www.marina.difesa.it/Conosciamoci/Notizie/Pagine/20120628_corazzataroma.aspx

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INGHILTERRA
- Sito in inglese molto valido
http://www.all-model.
- Museo di Greenwich
http://collections.rmg.co.uk/collections.html#!csearch;collectionReference=subject-90352;authority=subject-90352com/index.html
- Per gli amanti dei Rimorchiatori
http://www.rcgroups.com/forums/showthread.php?t=1088203
- Metodo per l'Arsenale 
http://mysite.verizon.net/ELLshipmodeler/index.htm
- Ricerca Librihttp://www.bookfinder.com/

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SPAGNA


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RUSSIA
- Sito molto bello e ricco di immagini
http://shipmodels.com.ua/


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FRANCIA
- Atlante del Genio Marittimo
http://www.servicehistorique.sga.defense.gouv.fr/02fonds-collections/banquedocuments/planbato/atlas/rec.php
- Il sito di Arthur Molle
http://www.touscollectionneurs.com/~arthurmolle//index.htm
- Il sito di Gerard Delacroix
http://gerard.delacroix.pagesperso-orange.fr/sommaire.htm
- Interessante per ricerche piani e monografie
http://15marins.blogspot.it/
- Museo Nazionale Parigi Dr. Markus Leberhttp://www.modelships.de/Museums_and_replicas/Musee_de_la_Marine_Paris/Photos_Soleil_Royal.htm
- Istoire de fregates
http://www.histoire-de-fregates.com/acceuil.htm


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Le navi in Bottiglia di F. De Paoli©

La passione per il modellismo l’ ho sempre avuta: mi ricordo di quando piccolino, 4 anni, mi divertivo a ritagliare la sagoma di una nave sulla carta per poi domandarne il nome a mio padre.
La passione mi ha seguito con gli anni: dalla auto-costruzione di transatlantici con il cartoncino all’ assemblaggio di scatole di montaggio in plastica. Fino a ché un giorno mi capitò di vedere in una trasmissione televisiva un signore che inseriva navi in bottiglia. La cosa mi entusiasmò e volli subito incominciare nel cimentarmi in questa nuova impresa.
La prima navetta che costruii fu il cutty shark, o perlomeno tentai di farlo. La bottiglia che scelsi come alloggiamento per la barchetta fu una bottiglia di wisky johnny walker .
La nave non superava i 6 – 7 centimetri di lunghezza , le vele e le manovre erano ridotte al minimo,
ma mi sembrò bellissima e, cosa importante, riuscii nel mio intento.
Numerose furono quelle barchette e numerose quelle che donai. A ripensarci mi viene da sorridere: con quale orgoglio presentavo e regalavo i miei “capolavori”.
Comunque anche allora la maggior parte delle persone si meravigliava del lavoro e si chiedeva come avevo fatto.
Come spesso accade in campo modellistico è il confronto con altri modellisti che ti porta a migliorarti, ad accrescere le tue conoscenze e anche a cercar di superare i colleghi di hobby.
Infatti, fu l’ incontro con un altro modellista, che conoscendo la mia passione mi portò a far vedere una sua opera sperimentale, la barchetta era una caravella e anche se di modesta fattura era molto più grande delle mie. ciò stimolò ancora una volta la mia voglia di miglioramento.
Le successive opere, effettivamente, furono un po’ più grandi, anche perché cambiai tipologia di bottiglia scegliendo prevalentemente bottiglie da olio, le quali avendo l’ imboccatura più ampia mi permettevano di creare modellini più grandi, ma restavano sempre “misere” sia dal punto di vista delle proporzioni che delle manovre.
La svolta di qualità iniziò il giorno che decisi di affidarmi alle immagini per costruire i miei modelli anziché alla fantasia: comprai il mio primo libricino sulle navi a vela e cominciai a riprodurre le navi raffigurate, sempre comunque navi a un solo ponte: uno o due alberi.
Ma il seme dell’ evoluzione cresceva in me. Ogni volta che sfogliavo il libretto mi passava sotto gli occhi l’ immagine di un galeone: Henry grace a dieu . grande, colorato, alto sui ponti e con quattro alberi: una sfida. Iniziai così il nuovo periodo della costruzione a sezioni separate ed assemblaggio interno. Il modellino mi riuscì abbastanza bene, anche se a dire la verità di prove ne ho fatte parecchie prima di giungere al sistema adottato dei ponti separati.
Proseguii cosi per qualche anno fino a che, un giorno, decisi di effettuare il collegamento internet.
Ciò mi permise di conoscere altri modellisti e soprattutto di conoscere il gruppo di discussione della “Filibusta”. Grazie al gruppo ho imparato molte cose sul modellismo che, anche se direttamente non sono molto applicabili al mio hobby, mi hanno portato a una continua crescita e ricerca modellistica.
Attualmente per costruire un modellino cerco, nei limiti del possibile, di potere seguire dei progetti, rapportati alle mie misure, e di creare navi proporzionate nelle dimensioni e nelle forme.

Fernando de paoli©

Invincibile Armata di FlaStef©.


Invincibile Armata: un mito infrantosi sugli scogli….
Col nome di “Invincibile Armata”, la storia vuol ricordare quel corpo di spedizione navale inviato da Filippo II di Spagna alla conquista dell'Inghilterra nel 1588 e che segnò uno dei tanti fallimenti d’invasione dell’ambita isola d’Oltremanica…
Incapace di soffocare la rivolta dei suoi sudditi protestanti ,sfociata nella sanguinosa guerra degli Ottant'anni (1568-1648), il sovrano spagnolo, figlio dell’Imperatore Carlo V, “sui cui regni non tramontava mai il sole” ,decise di tentare l'invasione dell'isola, nella convinzione che l'appoggio dato ai protestanti dall'Inghilterra fosse un pretesto giustificato per lo scontro; inoltre egli sperava di poter riconvertire l'Inghilterra al cattolicesimo detronizzando Elisabetta I.
L'esercito di stanza in Olanda, al comando di Alessandro Farnese, avrebbe dovuto essereraggiunto da una flotta di 130 navi e 30.000 uomini, affidata ad Alonzo Pérez de Guzmán, duca di Medina Simonia, pleni fiduciario della corona iberica.
Ma, gli inglesi, informati del fatto, attaccarono con successo l'Armata ancorata al porto di Cadice (1587), inviando le proprie forze al comando del più famoso corsaro della storia: Sir Francis Drake. La flotta spagnola tuttavia riuscì a salpare verso l'Inghilterra ,ma venne intercettata da quella inglese capitanata dall'ammiraglio Charles Howard (con Drake e John Hawkins come comandanti ausiliari) nei pressi di Plymouth, al largo della manica. Nelle successive battaglie di Portland Bill e dell'isola di Wight, tuttavia, gli inglesi non riuscirono ad avere definitivamente la meglio sulle solide e ben disposte formazioni nemiche.
L’atto forse decisivo della disputa si ebbe quando l'Armata, in agosto, si apprestava ad attraccare a Calais, in Francia, per imbarcare le truppe freche, pronte a salpare dall'Olanda. Howard lanciò contro gli spagnoli i “brulotti” (piccole navi convertite in bombe incendiarie galleggianti), che ebbero l'effetto di scompaginare i pesanti e non facilmente manovrabili galeoni spagnoli, impegnandoli in duelli individuali, nei quali si trovarono nettamente sfavoriti. L'altissimo numero di perdite spinse l'Armata alla ritirata, resa pure difficoltosa dai venti contrari che ne impedivano la rotta attraverso la Manica e la costrinsero a fare il giro a nord della Scozia e a ovest dell'Irlanda. Solo 67 navi spagnole fecero ritorno in patria e la maggior parte in pessime condizioni.
Filippo, non pago delle “scoppole” subite, fece due ulteriori tentativi di invasione dell'Inghilterra (nel 1596 e nel 1597, entrambi falliti) che portarono alla soglia della bancarotta le casse dello stato, impegnando nella campagna britannica gran parte dell’oro che arrivava dalle miniere del Sud America!

FlaStef©